giovedì 26 novembre 2015

Io e la depressione


Carissimi lettori,

mi tremano veramente le mani mentre batto a computer questo articolo, il cuore è accelerato a mille e il sudore scorre a goccioline lungo la schiena, anche se fuori è già tutto imbiancato di neve e le temperature ballano di qua e di là dallo zero.

Per la prima volta inizio un articolo in maniera molto seria, forse troppo per il target del mio blog, però avevo accennato che avrei voluto parlare ogni tanto di tematiche di sviluppo personale ed eccomi qua

Parlare di problemi altrui è sempre molto semplice, sopratutto se non toccano persone a noi care, ma parlare di un problema che ci mangia vivi, giorno dopo giorno è orribile. E questa è la mia storia.

Prima di cominciare vorrei fare una breve premessa: se leggerete questo articolo tramite Facebook, quindi avete il mio profilo personale tra le amicizie, vi pregherei di non fare status stupidi sulla mia vicenda. Se avete dei problemi o delle cose che non vi sono chiare potete scrivermi privatamente e sarò lieta di confrontarmi con voi.


Mi sembra buffo come, al giorno d'oggi, ammettere di avere dei disordini psicologici sia una cosa di cui vergognarsi, qualcosa da nascondere agli occhi di amici, parenti, fidanzati ecc.. quando invece non ci si vergogna di mostrarsi nudi.

Ma veramente non ci si vergogna a mostrarsi nudi?

In tutto il mondo la depressione colpisce 350 milioni di persone e provoca 850.000 morti ogni anno. E nessuno ne parla.


Ho cominciato a famigliarizzare con la parola "depressa" quando ero tra la quarta e la quinta superiore: stavo vivendo un periodo molto complesso, la mia famiglia ostacolava la mia relazione sentimentale senza motivazioni valide, lo stress della scuola si stava facendo sempre più insostenibile e il mio sorriso cominciava a svanire gradualmente.

Alcune amiche dell'epoca mi canzonavano dicendomi "Eddai depressa sorridi un pò". E per me ogni volta era una pugnalata nello stomaco. DEPRESSA. DEPRESSA. DEPRESSA. Ma io non ero depressa!! Ne ero ben convinta! Ma invece era solo la seconda fase: la negazione del problema.

Gli anni hanno cominciato a farsi sempre più duri dal 2010 fino ad oggi: l'università, rapporti che si sgretolavano o si ricostruivano, un turbinio sempre più forte di emozioni che mi stava lentamente trascinando verso l'occhio del ciclone.


Nell'inverno tra il 2012 e il 2013 ho cominciato a sviluppare un'ossessione vera e propria per il mio corpo, il peso, l'esercizio: avevo un applicazione sul telefono che calcolava le calorie che ingerivo ogni giorno, e mi ero imposta di non superare MAI le 500cal al giorno, che equivalgono a meno di un pasto normale. Il cibo era il mio nemico e io non lo volevo nel mio corpo. In tutto questo ero incoraggiata da una persona, anche lei ossessionata, e per questo mi sentivo amata, rispettata: più era piccola la taglia dei jeans più ero felice. 

Da questo incubo non sono ancora uscita. Non ho mai avuto il coraggio di impormi di vomitare ma sono capace di non mangiare per giorni, poi ingozzarmi e poi tornare a non mangiare assolutamente nulla (oggi purtroppo è uno di quei giorni). 

Purtroppo nei giorni peggiori ho avuto anche degli episodi di autolesionismo. Il mio corpo era la cosa che mi rendeva più triste. Più lo guardo, anche oggi, e più ne sono disgustata. 


La depressione, penso che sia il nemico più infido che possa annidarsi all'interno dell'animo umano: consuma, graffia, striscia e non lascia mai mai mai sole le persone. Spesso e volentieri mi ritrovo a pensare:"Perchè nessuno mi aiuta?", ma la domanda è puramente retorica dal momento che ogni depresso ama soffrire da solo. 

La persona depressa sembra spesso la più felice del mondo: scherza, ride, organizza uscite...ma lo fa soltanto per avere una parvenza d'affetto, strappare un abbraccio ad un amico, una carezza al fidanzato ecc.. vi assicuro che fare pena agli altri è l'ultimo dei desideri di una persona depressa. Io stessa non riesco a chiedere aiuto e quando mi sembra di avercela fatta, non riesco a spiegarmi, i pensieri si accavallano l'un l'altro e la bocca si ferma. Anche scrivere queste parole è tremendamente difficile. 


Spesso al mattino, nonostante il suono della sveglia, mi ritrovo a guardare il soffitto per un'ora intera, a non riuscire ad alzarmi, a non VOLER alzarmi e a stare appallottolata dentro il mio dolore. "Perchè nessuno mi aiuta? Perchè nessuno nota quanto io stia male?" sono le domande che mi rimbalzano più spesso nella mente, come una pallina da ping pong impazzita. E allora finisce tutto: non mi trucco per giorni, gironzolo per casa in pigiama, ma continuo la recita che tutto vada bene, per non far soffrire i miei affetti più cari.

Purtroppo soffro ancora tutt'ora per attacchi di panico e d'ansia che mi colpiscono nei momenti più impensabili: quel senso di claustrofobia che improvvisamente si abbatte su di te, non ti lascia più respirare, muovere, VIVERE. Hai paura a uscire di casa, che si possa manifestare mentre sei con delle persone a cui vuoi bene, che loro ti possano giudicare "matto", "malato",è quello che ci riecheggia sempre nella mente. E non chiediamo aiuto. E non ci curiamo.

Non ho voluto ricorrere ad una terapia farmacologica per il mio problema. Quel senso di straniamento che danno i farmaci non mi piace perchè odio perdere il controllo di me stessa: forse,dentro di me, c'è ancora quella ragazzina che non temeva niente e nessuno e voleva sempre cavarsela da sola. E' l'unica speranza che mi fa andare avanti. Quella di trovare il modo di stare bene.



Questo articolo l'ho voluto dedicare sopratutto a chi pensa o è sicuro di avere a che fare con una persona depressa.

Da persona che soffre ogni giorno per questo disagio, vi dico questo: se avete una persona cara affetta da depressione, SORPRENDETELA, fatela sentire importante, andatela a trovare appena potete e , se siete impegnati, scrivetele un messaggio o chiamatela. La depressione è una malattia orribile e, purtroppo, l'aiuto delle persone care non serve a farla passare, ma serve ad attutirla, a rimandarla in un angolino della nostra mente.

La persona depressa non vi chiederà MAI aiuto.
Dateglielo voi.

Un grosso bacio

Ele_Rolly

martedì 17 novembre 2015

#ThePowerOfMakeUp


Indovinello per voi lettrici accanite:

Cos'è quella cosa che ci fa sentire belle, amate e coccolate? Dite il fidanzato? mmm....mi sa che siamo proprio su onde molto diverse!

Eh no care signorine, io stavo parlando del nostro eterno amore....Il trucco!

Qualsivoglia sia l'occasione, dall'uscita con le amiche alla cena galante con il fidanzato, mi piace truccarmi tantissimo, quasi a formare una maschera sul mio viso: spesso chi mi vede commenta il mio look dicendomi "Staresti meglio con meno trucco", "Ma sei cosi bella che ti trucchi a fare?", "Attiri troppe attenzioni" ecc...ma vi siete mai chiesti cosa voglia davvero esprimere una donna 
mentre si trucca?



Le donne, a cui piace indossare molto makeup, sono spesso accusate di essere insicure, di avere problemi di autostima oppure di avere una voglia eterna di fare colpo sul sesso maschile (ometti, vi assicuro che vi adoriamo ma non pensiamo sempre a voi!): queste voci devono essere giunte anche all'orecchio della youtuber danese Nikkietutorials, la quale, in tutta risposta ha girato un video, e creato l'hashtag, "#ThePowerOfMakeup".


Cosa voleva raccontare Nikkie nel suo video? La Youtuber ha voluto dimostrare, con una particolare maestria, quanto il trucco possa fare la differenza, quanto possa aiutare, quanto possa far sentire belle con pochi colpi di pennello e qualche kg di ciglia finte. 

Migliaia di ragazze in tutto il web, hanno invaso i social più famosi con foto che si rifacevano a quella di Nikkie, ovvero, dove era truccata solo una parte del viso. 

Questa iniziativa mi è piaciuta così tanto che ho deciso di intervistare un pò di persone per rispondere al quesito:"Ma perchè ci trucchiamo?", al quale nemmeno Nikkie è ancora riuscita a rispondere in maniera esaustiva.



Zita:"Sono più sicura di me, più disinvolta anche a parlare con le persone"

Francesca:"E' come un biglietto da visita, per questo non mi piace esagerare"

Rita: "Per me è nascondere i difetti e esternare le mie qualità; è un modo per presentarmi meglio agli altri e sentirmi meglio con me stessa"

Giulia S. : "Truccarsi è un tributo al concetto di femminilità. Il trucco permette alle donne di sentirsi più a loro agio con se stesse e con le sfide che devono affrontare ogni giorno, non importa dove e con chi. Il trucco fa brillare il tuo sorriso. E' l'ultimo design di perfezione. Questo è il massimo segno di bellezza, che ogni donna può mostrare al resto del mondo quando più ne ha voglia." 


E tu Ele cosa ne pensi del trucco?

Per rispondere alla mia stessa domanda, voglio citare il neo vincitore di Pechino Express, Pinna:"Fatevi belle per voi stesse, tanto gli uomini non ne capiscono". Inizialmente avevo iniziato ad avvicinarmi al mondo del makeup, proprio per far colpo sul mio attuale fidanzato che, anni dopo, ha smontato tutte le mie credenze con una frase:"Ma a me piaci di più struccata". Da quel momento ho cominciato a capire che il farmi bella per lui era un semplice pretesto: io adoravo vedere quella tela bianca che è il mio viso, trasformarsi in un quadro vibrante, vedere i miei occhi illuminarsi, le gote prendere quel bel tono rosato e perchè no, migliorare anche alcuni difetti che tutti noi abbiamo! 

Ridurre il trucco ad una mera consolazione per un'autostima scarsa è molto carente come spiegazione e, da femminista quale sono, dire che ci trucchiamo solo per gli amici maschietti è un pò restrittivo: il trucco è espressione (per questo ne esistono cosi tanti), è presentare la carta migliore di noi stessi nelle occasioni importanti della vita, è renderci sicuri, impavidi. Si, penso che il trucco sia la mia spada per conquistare il mondo.

Sono ben consapevole che potrei fare tutto quello che faccio senza un filo di fondotinta, ma il sapere di poter presentare la migliore parte di me (perchè il trucco MIGLIORA non CREA) mi da un sacco di carica: farmi vedere struccata equivale a farmi vedere sciatta, in disordine e molto più timida.

Quindi concludo dicendo che ogni donna è BELLISSIMA nella sua propria pelle, con o senza makeup...ma....diciamo che ogni tanto un pennello potrebbe fare una fantastica magia che ci rigira l'umore come un calzino ;)


Vi mando un grandissimo bacio e alla prossima!

Xoxo

Ele_Rolly

giovedì 5 novembre 2015

BLACK is my happy colour ♥♥♥♥♥

Halloween è passato da qualche giorno ma, per chi come me ama l'horror e in particolare il colore NERO non si finisce mai di adorare i colori e le atmosfere tetre.


E cosa c'è di meglio del nuovo trend di stagione per le labbra? EH???? NON LO SAPETE?? Bè, allora mi sento in dovere di presentarvi qualcuno con cui potrete passare magiche serate lungo tutto l'inverno: il black lipstick.



Fin da quando ero una giovinastra scapestrata che amava il metal e si vestiva solo di nero e borchie, mi ha sempre affascinato il rossetto nero: ho tentato più e più volte di farmelo comprare ma la risposta era sempre la stessa "No, è una cosa per satanisti".



Mi dispiace cara mamma ma ti sbagliavi alla grande!!! Quest'estate, girovagando per YouTube, sono rimasta estasiata dalla presentazione della nuova linea di rossetti Mulac "TastyLips" di LaCindina (non la conoscete???? Correte sul suo canale!!!): colori brillanti, che spaziavano dall'arancione carico al rosa shocking! Tutti davvero deliziosi, certamente, ma non sono riuscita ad emozionarmi davvero fino a quando ho visto LUI....Eddi♥♥♥♥♥ 



Erano troppi troppi anni che volevo aggiungere un bel rossetto nero alla mia collezione! Ho ordinato il mio prezioso Eddi direttamente dal sito di Mulaccosmetics e in meno di tre giorni ho potuto stringerlo tra le mani. Avevo solo uno dubbio riguardo: sarà davvero nero nero oppure troverò il solito grigio scuro?






INVECE NO CARE SIGNORE! La consistenza è talmente densa e pigmentata che è quasi complicato da stendere in maniera precisa, e il colore...bè.....senza commenti visto che è nero, opaco e stupendo! L'unica cosa cosa che vi posso consigliare è di non utilizzarlo se andate ad una cena: purtroppo si leva come ogni altro rossetto a contatto con il cibo, ma questo lascia delle chiazze nere proprio antiestetiche! Utilizzatelo quando siete sicure di non dover mangiare o bere, a meno che non vi dia fastidio ritoccarlo ogni tanto. 


Forse, a questo punto, vi sorgerà spontaneo il dubbio: ma perchè dovrei portare il rossetto nero invece di quello rosso? Ecco qui i miei (validissimi) motivi per dare un pò di brio al nostro viso:

1. La gente parlerà sempre di voi: almeno diamogli un motivo fashion per farlo ;)




2. Il rossetto nero è in grado di essere più glamour di una borsa griffata (e costa decisamente meno!)




3. Lo si può usare per un appuntamento romantico quanto per una festa in maschera.






4. Il nero sta bene con tutto....e questo vale anche per le labbra!



5. Non fossilizzatevi su "Questo lo mettono tutti allora lo metto anche io"!!!! Fate le cose che vi piacciono di più e chissenefrega se per strada la gente vi guarda strano: solo una vera regina sa che il rossetto nero è molto meglio del rossetto rosso! ESPLORATE, CREATE, DIVERTITEVI E ALLE VOLTE NON PENSATE!!!




Spero che le mie motivazioni vi abbiano incuriosite e che ora, stiate muovendo rapidamente le mani su una tastiera o sul vostro smartphone per cercare il rossetto nero che fa al caso vostro!! Ricordate: se mettiamo sulle nostre labbra ogni tonalità di colore...perchè il nero no??


A presto miei preziosi lettori!!
Xoxo

Ele_Rolly